mercoledì 8 maggio 2019

Partnership al progetto


L'intervista è stata sottoposta al responsabile nazionale del settore Judo UISP (Unione Italiana Sport Per Tutti), Claudio Bufalini maestro di Judo, cintura nera 7° Dan, nonchè mio padre. (http://www.uisp.it/discorientali/pagina/organigramma-del-settore-judo)

Durante il laboratorio di progettazione architettonica del prof. Saggio siamo stati indirizzati a scegliere un programma da seguire per il nostro progetto. Ognuno di noi si è indirizzato verso funzioni diverse. Io nello specifico, avendo avuto un'esperienza judoistica fin da quando ero piccola ho pensato ad un centro sportivo dedicato proprio a questa disciplina, il Judo.  Un centro che conciliasse più funzioni più funzioni e attività insieme. Un sistema che facilitasse l'integrazione tra i residenti del quartiere e che permettesse ai ragazzi di avere un luogo di riferimento.

Credi che sarebbe un intervento interessante per quest'ambito?

Si, credo che possa essere un intervento molto interessante.

Soprattutto per la realtà difficile in cui ci si trova?

Si, soprattutto per una realtà come quella.

Come questo intervento potrebbe aiutare i ragazzi di questa realtà?

Creare un luogo in cui i ragazzi possano fare sport in un ambiente sano, imparare una disciplina che preveda il rispetto verso se stessi e verso gli altri, combattendo alcuni degli attuali problemi adolescenziali, quali ad esempio il bullismo, cercando di costruire un ambiente adatto ad un corretto sviluppo fisico e psicologico dei ragazzi.

Quali sono dal punto di vista architettonico, gli spazi principali che costituiscono un centro come questo?

·        Una palestra grande con gradinate per gare e dimostrazioni;
·        Tre palestre con tatami: 1 agonisti, 1 studio tecnico e non agonisti, 1 classi giovanili;
·        Una sala di preparazione atletica;
·        Spogliatoi maschili, femminili e bambini;
·        Servizi igienici;
·        Foresteria;
·        Ristorante/Mensa;
·        Bar;
·        Uffici;
·        Biblioteca;
·        Sala espositiva per trofei e foto;
·        Negozi con articoli specifici del settore;
·        Sala multimediale;
·        Sala comune per il ritrovo e lo svago dei ragazzi;
·        Sala conferenze;
·        Parcheggi sufficientemente grandi;
·        Percorsi pedonali interni;
·        Spazi all’aperto per allenamenti e dimostrazioni;

Quali sono i principi che dovrebbe seguire un centro come questo?

I principi che dovrebbero essere seguiti risiedono nei due aforismi espressi da Jigoro Kano (fondatore del Judo):
1)     Il miglior impiego dell’energia;
2)     Tutti insieme per progredire;
Il primo è fondamentale per il progresso, per lo sviluppo e per il miglioramento qualunque sia l’obiettivo da raggiungere. Il secondo determina il modo di agire, che risiede nell’armonia e nella collaborazione.
In tempi moderni l’unione di questi due principi può essere interpretata come “sviluppo sostenibile”.

Quali sono gli obiettivi primari del Judo e che devono caratterizzare un progetto di questo tipo?

Per rispondere a questa domanda si può riprendere un pensiero di Jigoro Kano, fondatore del Judo: “mentre negli sport competitivi l’obiettivo si confina nell’ambito ristretto di ricercare la vittoria, quello del Judo propone una finalità ampia e complessa, tanto che possiamo definire gli sport competitivi come un’applicazione parziale dell’obiettivo in cui si riconosce la disciplina del Judo. Dunque è plausibile, anzi lecito, interpretare il Judo anche nell’eccezione agonistica e competitiva, anche se questo rappresenta un genere di allenamento che da solo non porta al compimento dell’obiettivo vero e proprio della disciplina. In altre parole: è vero che bisogna riconoscere nell’esigenza dei tempi l’istanza del Judo come sport da competizione, tuttavia senza dimenticare nemmeno per un attimo la sua funzione educativa e sociale.”

Potendo definire in poche parole che cos’è il Judo, qual è la definizione e la lettura più completa che possiamo sinteticamente dare di questa disciplina?

Il Judo è la Via (Do) più efficace per utilizzare la forza fisica e mentale. Allenarsi nella disciplina del Judo significa raggiungere la perfetta conoscenza dello spirito attraverso l’addestramento attacco-difesa e l’assiduo sforzo per ottenere un miglioramento fisico-spirituale. Il perfezionamento dell’io così ottenuto dovrà essere indirizzato al servizio sociale, che contribuiscono l’obiettivo ultimo del Judo.

Riflettendo sulla collocazione del mio progetto;
Il lotto è stato scelto per la sua posizione centrale e la vicinanza alle attività per ragazzi e bambini, oltre che per la presenza del parco, che potrebbe essere maggiormente rafforzata dalla realizzazione di questa struttura. Pensi possa essere strategico per perseguire l’obiettivo dell’integrazione, oppure potrebbe portare a risultati opposti?

La collocazione secondo me è molto adeguata, facilmente raggiungibile da parte di tutti, ed essendo in un punto centrale della zona facilita l’integrazione tra i ragazzi, insegna loro ad integrarsi con l’ambiente naturale e antropico, rendendoli più consapevoli di loro stessi e di cio che li circonda.
Una collocazione centrale permette di iniziare a riconoscere in tale luogo, in tale progetto, un punto di riferimento per l’intera comunità.




Possibili testimonial (in attesa di risposta):
-        Giuseppe Maddaloni – Oro Olimpico Sydney 2000 ( “L’oro di Scampia”)
-        Felice Mariani – Prima medaglia olimpica Judo Italiano
-        Shiiji – uno dei maestri più importanti il Giappone, 8° Dan – Capo scuola della Katori Shinto Ryu (scuola di spada)



ESAME 16.7.2019