Casa Adler Luois Kahn
Luois Kahn nasce in Estonia nel 1901, e nel 1905 emigra con la famiglia, per
trasferirsi in Pennsylvania. Nel 1924 consegue la laurea in Architettura
all'università della città. Il suo maestro è Paul Cret da cui assimila una
preparazione Beaux Art, che successivamente approfondisce nel suo primo viaggio
in Europa nel 1928.
Apre il suo primo
ufficio nel 1937, al quale si assoceranno successivamente George Howe e Oscar
Stonorow. Le opere non sono numerose e si richiamano sia negli intenti
sociali che nel linguaggio al tardo razionalismo
Dopo la guerra,
terminata nel il 6 agosto 1945, Kahn diventa professore di Yale e ottiene nel
biennio 1950-51 una borsa Fulbright all'Accademia americana di Roma che gli
permette di viaggiare anche nel bacino del Mediterraneo. Kahn inizia ad
interrogarsi sul tema del significato dell'architettura. Si interroga sulle
basi stesse dell'architettura, spesso nebulosamente, ma progressivamente in
maniera sempre più approfondita. Kahn cerca le sedimentate ragioni
dell'edificare come atto sociale e collettivo come segno permanente dell'uomo.
Il termine alla
chiave della sua poetica è: “istituzione”. Con questa parola Kahn indica i
bisogni primari, bisogni imprescindibili legati alla forma. La prima
motivazione, il primo obiettivo, di un edificio è esprimere spazialmente questa
essenza. Solo dopo che questa forma è stata trovata e concepita, l’architetto
si può dedicare agli aspetti secondari (form risponde al “perché” e design
risponde al “come”). Per in nuovo Kahn la forma segue il significato, la forma
è funzione. Kahn è interessato all'essenza profonda del costruire.
Un altro passo
decisivo per Kahn è quello della riscoperta della stanza. A metà degli anni 50
studia la pianta del Palladio e redige un documento, Si tratta di due pagine
manoscritte in cui l'architetto parla della pianta palladiana e, in tutta
modestia, descrive quella che è per lui una autentica scoperta: struttura e
spazio sono un tutto unico. Spazio e struttura formano in Palladio un tutto
unico, inscindibile, coesivo ,è proprio in questa unità che la funzione trova
la sua ragione di essere.. È la stanza l'origine della
architettura.
La struttura non è
più un'astratta griglia cartesiana, ma sagoma l'invaso. Il valore del muro
pieno, del setto, della colonna è reintrodotto nel vocabolario moderno insieme
al significato dell'attacco a terra, dell'elevazione e della copertura. La
luce, non è l'entità funzionalista dell'asse eliotermico, ma la materia che
rivela la forma. La direzione e il modo con cui è modulata svela il valore
funzionale e simbolico della stanza. Gli stessi impianti sono accolti
organicamente nella costruzione. La struttura si articola nelle ossa di uno
scheletro che accoglie le vene che portano linfa in tutto l'organismo.
È quanto si
comincia a manifestare nella terza tappa significativa della rivoluzione
Kahniana. Nella casa Alder, che appare con la contemporanea casa De Vore e il
Museo di Yale, il primo progetto del Kahn maturo, che a cinquant'anni inizia a
narrare con i progetti la sua nuova concezione.
La pianta della
casa Alder segna con evidenza questa rivoluzione e subito è seguita dai
padiglioni della comunità ebraica di Trenton (che ingabbiano nella stessa
logica interno ed esterno), dal solaio a trama triangolare del museo di Yale e
dalle torri dei laboratori Richards.
Ma Kahn, partendo
dalla stanza come matrice della sua filosofia progettuale, riscopre un altro
momento fondativo dell'architettura. Il Tipo (configurazione base che
governa relazioni e gerarchie tra le parti dell'edificio) ridiventa uno strumento
fondamentale per la riflessione progettuale. Ridotto dal Movimento Moderno a
semplice schema distributivo, il tipo ridiventa in Kahn memoria storica della
geometria. Diventa la regola con la quale le stanze, i percorsi, gli spazi
della vita e delle funzioni si associano per diventare architettura.
La riscoperta del tipo nelle
sue profonde valenze per la storia delle istituzioni umane è il solo modo in
cui l'etichetta che vuole Kahn come l'architetto che segna il ritorno alla
storia è valida. Non è il ritorno allo stile, alla ricerca mimetica, ma il
ritorno alla ragione profonda, al senso stesso dell'architettura per gli uomini.
Casa Adler
Pianta articolata in cinque
quadrati, marcati dalla nuova idea di stanza,come cellula base
dell'architettura e contenuti negli angoli della muratura. La stuttura
e la forma coesistono in un unico essere.
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